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ROYAL BOTANIC GARDEN
EDINBURGH
E01
337720
FLORA ITALICA EXSICOCATA
SERIES II.
curantibus
met. iSrd et A. Besuinos
1252. Crocus Thomasii Ten. Mem. sulle spec. di Crochi napol.
p. 12, t. IV (mala) (1826) ; Sylloge p. 27; Fl. Nap. V, p. 318,
t. CCIV (mala); Maw, The Genus Crocus, t. XXIX D
(optima). §
Syn. C. sativus Ten. (1821), non LZ. — C. Pallasii Vis. (1842),
non Goldb. (1817). — C. Vistanicus Herb. (1845). — C. sa-
tivus L. var. Pallasii Maw, |. c. p. 171 (quoad pl. ital.)
(1881); Fiori in Fl. Anal. d’It. I, p. 221 (1896).
Loc. Apulia. — Proc. di Lecce: prope Tarentum (Taranto),
loco dicto Leucaspide, in saxosis calcareis copiosissima,
alt. 40-50 m. — 4-7 Nov. 1909.
Oss. — 11 Crocus Thomasii 6 nativo del bacino dell’Adriatico e non
oltrepassa la schiena dell’Appennino lucano verso occidente. La
pianta della Dalmazia 6 identica con quelia italiana, ma ad oriente
dei monti della penisola Balcanica é rimpiazzato dal vicinissimo Cro-
cus Pallasit Goldb.
Il Crocus Thomasii abbonda in tutta la provincia di Lecce. Ro-
sano lo mandava a Tenore da La Terza, ed io lho osservato dal
livello del mare Jonio, sul cosi detto Tratturo del Pantano, fin su
nei boschi di Martina e San Basilio, i punti pil elevati della pro-
vincia. In provincia di Bari é segnalato a Gravina (Scacchi in Herb.
Ten.) ed a Ruvo (Palanza). Risale l’Appennino al Montocchio, alle
Foje ed ai Poggi di San Michele, tutti nelle vicinanze di Potenza,
ed al Pollino (Herb. Terracciano). Ma non scende, per quanto finora
fu osservato, sul versante occidentale. Mi pare molto dubbia la loca-
lita di Serra S. Bruno in provincia di Catanzaro, citata da Tenore e
corredata da due esemplari monchi, dei quali uno esiste nell’erbario
Gussoneano incorporato nell’erbario generale a Napoli, l’altro nel-
lerbario di J. Gay, adesso a Kew. Il Prof. G. A. Pasquale, a ri-
chiesta del Maw, si recd appositamente alla Serra, ma nonostante
la sua espertezza e familiarita coi luoghi, non riusci a trovarvi altro
che il Crocus longiflorus.
Tl Crocus Thomasi?, come gid sospettava Parlatore (FI. It. III p. 288),
differisce dal C, Pallasit Gold. della Crimea e della Bulgaria (com-
preso il C. hybernus Friv. della Rumelia) pei fiori di color porporino
pili carico, con vene meno evidenti, cioé, non distinte da diverso
colorito, e con gola gialliccia, ma sovrattutto per le foglie coetanee
coi fiori e negli esemplari Pugliesi per lo pit oltrepassanti questi.
Nel C. Pallasii invece, come si pud osservare sugli esemplari ori-
ginali dell’erbario di Pallas nel Museo Britannico di Londra, ed in
tutti quegli altri provenienti dalla Crimea, le foglie appena spun-
tano dalle guaine durante la fioritura. Non ho potuto vedere esem-
plari vivi del C. Pallasii della Crimea, ma un bellissimo disegno a
colori nell’Album di figure di Crocus di J. Gay. ora conservato a Kew,
conferma che il colorito 6 di un violetto pallido con vene molto pit
cariche, e quindi conspicue, e con gola bianca. Maw non figurd la
pianta di Pallas (C. campestris Pall. —=C. Pallasi Goldb.) perché non
l’ebbe mai in coltivazione. Le sue figure rappresentano soltanto le
piante introdotte nel suo giardino da Leucaspide e dalla Dalmazia.
Per riassumere, il Crocus Thomasii é una sottospecie geografica
del C. sativus L. equipollente col C. Cartwrightianus, C. Elwesti e
C. Pallasii, ma non identica con quest’ ultimo.
C, Lacaita.
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